Mirko Scarcella: gli “Instasecrets” del guru di Instagram
Mirko Scarcella, Le Iene svelano l’algoritmo del successo: nient’altro che bot e fake followers
Influencer marketing, se ne parla tanto ma non tutti sanno cos’è e le potenzialità. L’influencer marketing, come dice la parola “influencer” è la capacità di influenzare, di generare un passaparola virale e strategico verso un’azienda o servizio e/o prodotto. Attraverso i propri profili social, gli influencer esercitano una vera e propria social influence sulla propria community (i followers) sulle decisioni di scelta e acquisto.
Personaggi in cerca di ricchezza e fama si definiscono Guru dell’influencer marketing, in possesso della chiave segreta per aver successo sui social. Si credono i “numeri uno” della comunicazione che hanno scoperto le tecniche di marketing e sono diventati milionari e hanno fatto diventare a loro volta milionari i propri clienti. Personaggi come Mirko Scarcella.
Do you know Mirko Scarcella?
Classe 1987, Mirko Scarcella nasce a Bologna, studia informatica e lavora come commesso da Zara.
L’incontro con Gianluca Vacchi è la svolta.
Da quel momento, Mirko Scarcella diviene uno specialista dei social media, di Instagram soprattutto. Ha inventato un algoritmo che incrementa i followers e le visualizzazioni in modo reale che offre corsi e consulenze (non di certo economiche), nei suoi due libri e nelle interviste parla del suo segretissimo algoritmo.
Nel suo curriculum, o almeno in quello sbandierato ai giornali, vanta collaborazioni con influencer del calibro di Cristiano Ronaldo (è suo il profilo IG più seguito al mondo), le sorelle Kardashian, le figlie di Sylvester Stallone o, addirittura, l’attuale Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump.
Per questo si definisce il “guru di Instagram”, “the chosen one” (frase che si è tatuato sul petto).
Ma è tutto oro quel che luccica?
Perché Mirko Scarcella rivela con corsi e interviste il proprio segreto del successo?
Spoiler: non c’è nulla di vero e miracoloso, la tecnica era quella di utilizzare bot e fake followers comprati.
Gastom Zama, nome d’arte di Giorgio Romiti, non ci sta e con Le Iene inizia a indagare. Il risultato è tutt’altro che felice: decine e decine di segnalazioni arrivano alla redazione de Le Iene. Le testimonianze incontrate si dividono in due tipi: persone che l’hanno pagato e non hanno ricevuto poco e nulla e persone, come Cristiano Ronaldo, che non l’hanno mai sentito nominare.
A smascherarlo, tra i tanti, c’è Gianluca Vacchi, zitto per due anni e deciso oggi a dire la verità
“Deus ex machina di Gianluca Vacchi” si definisce Mirko Scarcella. “Mirko Scarcella era il mio assistente, rendeva possibili le mie follie, come procurarmi un materasso da posizionare in Viale Montenapoleone per un video” o ancora “Per me, Scarcella è il dermatologo calvo che ha la pretesa di curarti la calvizie, un ciarlatano.” Queste le dichiarazioni di Gianluca Vacchi su Mirko Scarcella.
Come riconoscere i followers reali?
L’importanza dei followers e di Instagram come mercato ha fatto nascere una pratica scorretta, oltre che molto pericolosa: falsificare i followers con i cosiddetti fake followers.
I fake followers non sono altro che “profili falsi o inattivi”. Acquistare fake followers è un’attività molto diffusa e ogni volta che si acquistano followers sono falsi, perché non si possono acquistare followers reali.
Se un utente riceve picchi di crescita causali e non giustificabili, quindi non collegati a un contenuto, si tratterà al 99% di fake followers. Individuarli è semplice. I followers reali interagiscono con chi seguono. Visualizzano, commentano, condividono. Le stories, contenuti tanto amati da Instagram, sono la prova del 9 per scoprire se un follower è reale o fake. I fake followers non interagiscono, non visualizzano le stories e i bot automatici commentano con delle emoji.
Instagram chiude continuamente numerosi profili falsi. Gash è l’alleato per trovare i giusti influencer, un gruppo di utenti interessati a condividere i contenuti pubblicitari tramite le stories di Instagram, garantendo così visualizzazioni reali.
L’influencer marketing non è solo numeri: infatti, non è tanto la quantità di followers che conta, ma l’engagement.
Tralasciando personaggi come Chiara Ferragni e altri profili da milioni di seguaci, sono i microinfluencer la chiave di volta per l’engagement. I profili con community più ridotte riescono a sviluppare un legame più stretto con i propri followers e ottenere una maggiore attenzione.
Gash aiuta le aziende a far crescere il loro business con i micro-influencer, individuando un target mirato e gli obiettivi da perseguire senza inciampare in tecniche fake.